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Fahrenheit 451 (edito anche con il titolo Gli anni della fenice) è un romanzo di fantascienza del 1953, scritto da Ray Bradbury.
Ambientato in un imprecisato futuro posteriore al 1960, vi si descrive una società distopica in cui leggere o possedere libri è considerato un reato, per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume.
Il libro non mi è piaciuto molto, per trama e stile di scrittura.
Alcune pagine però mi hanno davvero colpita. Quando ho letto il lungo discorso, che il capo pompiere fa al proragonista, di come si sia evoluta la loro società, come i media si siano progressivamente sostituiti al pensiero personale, non con l'imposizione ma quasi intervenendo per assecondare l'indolenza e la pigrizia dell'uomo, che ritiene più facile e gratificante credere a ciò che gli viene propinato e stare nella massa piuttosto che pensare ed agire con la sua testa, ho visto un ritratto, a tinte fosche certo, ma neanche tanto, della nostra attuale società. Mi chiedo se ciò sia frutto di una visione quasi profetica dell'autore o già in quegli anni, una mente, sicuramente brillante, come quella di Bradbury potesse cogliere le avvisaglie di quello che sarebbe stato.
Riguardo al libro che salverei, probabilmente It di Stephen King.
Io consiglierei di Sepulveda IL VECCHIO CHE LEGGEVA ROMANZI D'AMORE, che avevamo letto in gruppo. Però vorrei rileggerlo e il cartaceo l'avevo preso in biblioteca... Silvia, esiste in altro formato?
Forse l'imprevisto futuro del libro Fahrenheit si realizza in parte in questo nostro presente sospeso nel quale il virtuale ha avuto una spinta inevitabile. In molti casi utile per riempire solitudini forzate. Programmare chiacchere e incontri con amici che un nemico invisibile ha allontanato. Ma il piacere di leggere un libro e di avere idee personali non ci è stato tolto e ne facciamo uso rileggendo libri in nostro possesso e come in questo caso usando i media per comunicarlo. Un misto di "antico" e moderno che il libro non sembra contemplare.
Non so direi tanti ma visto che devo scegliere la vita autentica di vito mancuso
E voi quale libro imparereste a memoria per preservarlo dall'oblio?
Condivido il commento di Silvia e la preoccupazione, per non dire l'angoscia, di una vita che si svolge quasi esclusivamente nel virtuale. Sceglierei anch'io di vivere isolata, ma nel gruppo che per far vivere i libri li impara tutti a memoria .
Libro assolutamente consigliato, che ci proietta in un futuro che oggi non sembra così lontano fatto di video e mancanza di contatti umani reali e profondi. Mi ha colpito in particolare l'amore mostrato dall'autore verso i libri, considerati specchio del lettore stesso, e l'immagine di questi libri custoditi gelosamente nella mente dei lettori. Fantastico.