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Il Libro, scritto nei mesi che precedettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz, è apparso in Francia solo nel 2004 e ha segnato la scoperta internazionale di Irène Némirovsky.
All'alba del 4 giugno 1940 a Parigi, dopo il bombardamento la gente si prepara ad abbandonare la città.
Nel libro si intrecciano i destini di una moltitudine di individui travolti dalla storia.
Némirovsky descrive attraverso gli eventi lo scivolare dell’umanità stessa nel baratro dei suoi lati peggiori. Vigliaccheria, ferocia, egoismo. Ma anche il bisogno estremo e quasi disperato di normalità, il tentativo di far l’abitudine a tutto, anche alla guerra, all’occupazione, alle perquisizioni. Un sentimento che stranamente accomuna ogni classe sociale e che solo in chi ha veramente tutto da perdere sembra essere vinto da un inestirpabile orgoglio.
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